Rock News
04/04/2025
Il 2 e 3 luglio 1973, David Bowie annuncia la fine del suo personaggio più famoso, Ziggy Stardust con un concerto leggendario alla Hammersmith Odeon di Londra davanti ad un pubblico commosso ed estasiato dalla scomparsa del messaggero di un alieno venuto sulla terra per portare il messaggio di libertà attraverso il glam rock. Nello stesso momento, però, nelle strade di Londra poco distanti dall’Odeon si aggirano due ragazzi cresicuti nelle case popolari dei quartieri working class di Shepherd’s Bush che cercano di sopravvivere in ogni modo, Steve Jones e Paul Cook.
Steve Jones è figlio di un pugile, Don Jarvis che ha abbandonato sua madre quando lui aveva due anni, non ha praticamente mai frequentato la scuola Phoenix High School (dove ha conosciuto Paul Cook, di un anno più giovane) e prima di compiere 15 anni ha già accumulato quattordici condanne per furto. Viene mandato per un anno in un centro di detenzione per minori, un’esperienza che come ha scritto nella sua biografia Lonely Boy: «Era meglio che stare a casa», e nel 1970 forma la band The Strand con Paul Cook e Wally Nightingale, da cui con l’arrivo di Glen Matlock e John Lydon nascono i Sex Pistols, la band che cambia per sempre il suono del rock inglese accendendo la scintilla del punk.
Le vite di David Bowie (il cui vero nome è David Robert Jones) e Steve Jones si incrociano nel modo più assurdo nel 1973 prima dell’ultimo concerto di Ziggy: «Conoscevo l’Hammersmith Odeon come le mie tasche, ci entravo sempre di nascosto come se fossi Il Fantasma dell’Opera» ha raccontato Steve Jones, «Sapevo che dopo la prima sera avrebbero lasciato gli strumenti sul palco per la sera dopo, così ho rubato un furgone e sono entrato. C’era solo un tizio della sicurezza seduto in quarta o quinta fila che dormiva, sono salito sul palco in silenzio e ho rubato i piatti della batteria e l’amplificatore Sunn del basso. E un microfono che aveva ancora su il rossetto di David Bowie».
Anni dopo, Steve Jones ha confessato a David Bowie di essere stato lui a rubare il loro set: «Ne abbiamo parlato al telefono, e lui era molto divertito. Ho chiesto scusa anche a Woody Woodmansey il batterista degli Spiders from Mars quando è venuto ospite del mio show radiofonico. Gli ho chiesto: cosa posso fare per riparare al danno? E lui mi ha detto: darmi dei soldi. Così gli ho dato 300 sterline».
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