Rock News
13/03/2025
Più o meno all’inizio degli anni duemila, Nick Cave ha fatto una dichiarazione che è entrata nella storia: «Ogni tanto davanti ad uno stereo acceso dico: cos’è questa spazzatura? La risposta è sempre: i Red Hot Chili Peppers». Oggi, rispondendo alle domande di un fan sul suo blog Red Hand Files, ha detto che quello è stato «Un giudizio superficiale e ingeneroso».
Nick Cave ha riflettuto sul suo modo provocatorio e sferzante di parlare della musica degli altri e in particolare della band di Flea, Anthony Kiedis, Chad Smith e John Frusciante e ha detto: «È solo una delle tante cose spiacevoli e odiose che dicevo per fare arrabbiare le persone. Ero un tipo molesto, un provocatore, mi sentivo bene ad irritare la gente. Forse è una caratteristica degli Australiani della mia generazione, non lo so, ma quel giudizio mi ha perseguitato per un quarto di secolo».
La cosa che lo ha sorpreso di più è stata al tempo la riposta di Flea che in un messaggio sul suo sito ufficiale ha scritto: «Per un secondo ha ferito i miei sentimenti perché io amo Nick Cave e ho tutti i suoi dischi. Poi ho pensato che non mi importa se Nick Cave odia la mia band perché è uno dei miei musicisti, cantanti e autori preferiti di tutti i tempi e la sua musica significa tutto per me». Nick Cave ha spiegato di essere stato colpito dalle parole del bassista dei Red Hot Chili Peppers: «Ho capito che è un uomo di classe e ho avuto la sensazione che in quel momento della mia vita non ero in grado di capire pienamente quando fosse un essere umano diverso, di livello superiore».
Negli anni successivi, Flea e Nick Cave si sono incontrati diverse volte nei backstage dei festival, e Flea è anche salito sul palco con Nick Cave e Warren Ellis nel 2022 a Los Angeles durante un concerto del tour dell’album Carnage per suonare un pezzo, We No Who U R dall’album Push the Sky Away.
Adesso, secondo quanto ha raccontato Nick Cave, hanno anche collaborato ad una canzone per l’album solista di Flea in cui suonerà il suo primo amatissimo strumento, la tromba. «Flea mi ha chiesto di fare una traccia vocale su una canzone. Non voglio divulgare di quale si tratti ma è un brano a cui tengo molto, che ha probabilmente il testo migliore mai scritto. Non avrei mai osato cantarla se Flea non me lo avesse chiesto. Sono andato in studio mercoledì e il risultato è una bellissima conversazione tra la mia voce e la sua tromba, piena di amore e di desiderio. Una canzone che trascende i suoi singoli elementi, una danza comica che si evolve lentamente e prende la forma di una riconciliazione e di una richiesta di scuse da parte mia».
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