Rock News
26/06/2024
Nel 1984 Prince crea una trasposizione cinematografica della propria vita colorata di viola, immersa nella sottocultura dei club di Minneapolis dove ha iniziato ad esprimere il suo genio e con una colonna sonora travolgente che abbatte ogni barriera di genere e mischia immaginario e suono rock, funk ed electropop, definendo l’intera estetica degli anni 80.
Si intitola Purple Rain, è il debutto di Prince come attore e uno dei film musicali più famosi di sempre. È la storia di The Kid, un musicista dal talento immenso e tormentato, con un rapporto difficile con il padre (nella vita reale di Prince è fondamentale la figura di John Lewis Nelson pianista jazz e leader dei Prince Rogers Trio in cui cantava sua madre Mattie Della), che cerca di farsi strada nella scena di Minneapolis con la sua band The Revolution, affrontando la rivalità con i Time di Morris Day e le tensione interne alla sua band con Wendy & Lisa, trovando alla fine il successo, la dinamica creativa e anche l’amore di una cantante emergente che ha aiutato, Apollonia. Prince inizia a lavorarci dal 1982, dopo il successo dell’album 1999: vuole recitare in un film, non trova una casa di produzione disposta a finanziare la sua storia, e se la produce da solo con il suo manager Robert Cavallo, lo sceneggiatore William Blinn e il regista Albert Magnoli.
Le riprese durano circa 40 giorni e si svolgono nei club più importanti di Minneapolis come il First Avenue dove si è sviluppato il genere funk rock e in cui Prince ha iniziato la sua carriera. Purple Rain esce nel luglio 1984 ed è un successo immediato, guadagna oltre 70 milioni di dollari, vince un Oscar come Miglior Colonna Sonora per la title track Purple Rain, mentre la colonna sonora vende 25 milioni di copie e lancia due singoli al numero uno in classifica in America, When the Doves Cry e Let’s Go Crazy. In Purple Rain, Prince ha messo tutto di sé stesso, i suoi lati oscuri, le insicurezze e l’estasi creativa da cui era travolto, ha analizzato il suo rapporto difficile con la figura paterna (superato dal suo talento, dopo avergli regalato la prima chitarra a dieci anni il padre Prince Rogers lo ha mandato a vivere dai vicini di casa, la famiglia Anderson, dove Prince è cresciuto con il suo primo bassista Andre Cymone) e anche l’importanza delle figure femminili nella sua vita artistica, da Wendy Melvoin e Lisa Coleman alle tante artiste che ha lanciato, da Sheila E a Vanity.
Un ritratto virato in viola, irreale ed affascinante come un sogno ma profondamente reale ed autentico, della vita di un genio della musica che torna al cinema in versione 4k restaurato a luglio per festeggiare i 40 anni dalla sua uscita e che diventerà presto un musical di Broadway, prodotto dal regista Orin Wolf che ha dichiarato:
«Non vediamo l’ora di far scoprire ad una nuova generazione Purple Rain e di far sentire ancora a chi lo ama da sempre la potenza della sua musica».
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