Rock News
09/04/2024
Thom Yorke ha raccontato di aver deciso di diventare un musicista rock dopo aver visto in televisione a otto anni Brian May dei Queen suonare la sua chitarra Red Special, che ha costruito da da solo. A undici anni anche lui prova a costruire il suo strumento, inizia a scrivere canzoni e quando a quindici anni vede un concerto di Siouxsie and the Banshees capisce che la sua passione è stare sul palco e cantare: «Non avevo mai visto nessuno catturare l’attenzione del pubblico in quel modo».
Nel frattempo, la sua formazione si svolge nelle aule della Abingdon School di Oxford, in cui conosce Ed O’Brien, Phil Selway, Colin Greenwood e suo fratello minore Jonny, con cui nel 1985 forma gli On a Friday (il venerdì è il giorno in cui si trovavano per provare), che poi diventano i Radiohead. Thom Yorke ha ricordato nelle interviste il direttore del dipartimento di musica, il professore Terence Gilmore-James che ha riconosciuto le sue qualità e lo ha incoraggiato a sviluppare il suo talento musicale (“Non era un grande musicista come Jonny però era un pensatore e uno sperimentatore” ha detto Gilmore-James) ma ha sempre ricordato che la sua prima passione era l’arte visiva. Nel 1988 Thom lascia Oxfrord per studiare arte alla Exeter University in cui canta in una band chiamata Headless Chicken, fa performance di musica classica sperimentale e suona nel gruppo techno Flickernoise, incontra la sua futura moglie Rachel Owen e soprattutto Stanley Donwood che crea tutto l’artwork, il logo e la grafica dei dischi dei Radiohead.
«Lo studio dell’arte mi ha preparato per la creatività musicale» ha detto Thom Yorke. La sua visione oscura e alternativa e il suo scambio di idee con Stanley Donwood creano nel 1997 una delle copertine più belle della musica inglese, quella del capolavoro Ok Computer. Un paesaggio urbano stilizzato con un incrocio e delle auto, che simboleggiano il traffico incessante delle informazioni nell’era della tecnologia, il caos e la velocità della società contemporanea e il senso di esaltazione per le infinite possibilità ma anche di oppressione delle menti creative e sensibili. La strada al centro della copertina esiste davvero, è il punto in cui si incontrano due autostrade ad Hartford in Connecticut. Sulla destra c’è il disegno di un aereo, con le immagini delle istruzioni di sicurezza (un riferimento al testo del brano Lucky: “Pull me out of the plain crash”), un simbolo del pericolo e un poster con la scritta Lost Child su un vasto e inquietante sfondo bianco.
Alienazione, isolamento, ricerca di un vero contatto umano: una copertina iconica che rappresenta con pochi segni grafici la complessità di un album che testimonia la grandezza artistica dei Radiohead, un capolavoro insuperato che riassume i temi degli anni 90 e apre la strada alla musica degli anni duemila.
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