Rock News
08/05/2023
Il 6 aprile 1968, i Pink Floyd annunciano ufficialmente l’uscita di Syd Barrett dalla band. L’amico di infanzia di Roger Waters e fondatore della band nel 1965 viene allontanato perché è ormai disconnesso dalla realtà a causa dell’uso di LSD e non riesce a dare un contributo creativo e viene sostituito da David Gilmour.
È un momento particolare anche dal punto di vista dei contratti di management e discografico, perché Syd Barrett è di fatto l’autore principale dei Pink Floyd che hanno pubblicato l’album The Piper at the Gates of Dawn nel 1967 e A Saucerful of Secrets nel 1968 (in cui però l’unico pezzo di Barrett è Jugband Blues). La Blackhill Enterprise che ha curato l’esordio dei Pink Floyd risolve il contratto con la band e ne fa uno con Barrett e anche la casa discografica EMI attraverso l’etichetta Harvest specializzata in prog rock spinge per la sua carriera solista.
Syd Barrett rimane completamente fuori dal mondo della musica per un anno, poi torna con due album pubblicati nel 1970, The Madcap Laughs e Barrett. David Gilmour produce il primo album insieme a Roger Waters e il secondo con Richard Wright, e tra i musicisti c’è anche il batterista degli Humble Pie Jerry Shirley. «Non si trattava di trovare il suono giusto o gli arrangiamenti migliori» ha detto il tastierista dei Pink Floyd, «Cercavamo solo di aiutare Syd in ogni modo, e facevamo di tutto per farlo almeno cantare».
Nel febbraio 1972 forma un trio chiamato Stars con due ex membri della band prog Pink Fairies con cui fa tre concerti a Cambridge e nell’ottobre 1973 viene visto sul palco di una serata di improvvisazione jazz e reading guidata ad Pete Brown autore dei testi dei Cream, insieme al bassista dei Cream Jack Bruce e nell’agosto 1974 torna ad Abbey Road per registrare una session di pezzi blues strumentali (di cui solo uno ha un titolo, If You Go, Don’t Be Slow). Nel 1978, dopo aver vissuto in vari hotel di Londra e aver finito i soldi, Syd Barrett torna a Cambridge a casa della madre, vicino a casa della sorella Rosemary. Torna ad usare il suo nome di battesimo, Roger, trascorre diversi periodi nell’ospedale psichiatrico di Fulbourn da Cambridge, si dedica al giardinaggio e alla pittura e sparisce per sempre dal mondo della musica.
I fan lo cercano e viaggiano fino a Cambridge per incontrarlo, nonostante gli appelli pubblici della famiglia a non farlo. Nessuno dei Pink Floyd lo ha più visto dopo il 5 giugno del 1975 in cui appare all’improvviso in studio ad Abbey Road, rasato a zero e irriconoscibile, proprio mentre la band sta registrando un pezzo dedicato a lui, Shine on You Crazy Diamond. Roger Waters ha detto di averlo incrociato per caso un giorno nei grandi magazzini Harrods: quando lo ha visto Syd è andato via lasciando per terra un sacchetto pieno di caramelle. Fino al giorno della sua morte, avvenuta il 7 luglio 2006 a 60 anni per un cancro al pancreas, Syd Barrett ha ricevuto i diritti d’autore delle canzoni che ha scritto per i Pink Floyd («Ho fatto in modo che i soldi arrivassero sempre» ha detto David Gilmour) ed è stato introdotto nella Rock and Roll Hall of Fame nel 1996.
La sua discesa inarrestabile nella follia, aggravata dall’uso di droghe, rimane per sempre una ferita aperta per tutti i membri dei Pink Floyd. Roger Waters, che lo conosce da quando erano ragazzini ha detto: «Sua madre mi ha sempre dato la colpa per il suo declino, e la capisco. Non è riuscita ad accettare il fatto che la sua malattia non avesse niente a che fare con i Pink Floyd e il rock’n’roll». La sorella Rosemary ha parlato di Sindrome di Asperger ma ha sempre negato che Syd Barrett abbia ricevuto una cura psichiatrica specifica mentre era a Cambridge, mentre Richard Wright (che viveva insieme a lui a Londra) ha detto che sicuramente soffriva di schizofrenia. Nel 2006 David Gilmour, che ha tentato di farlo visitare anche dal famoso psichiatra britannico R.D.Laing (che lo ha definito “incurabile), ha detto: «Credo che il suo crollo mentale sarebbe avvenuto comunque, le droghe hanno solo avuto un effetto catalizzatore». «L’unica cosa che so» ha detto Roger Waters, «È che ad un certo punto nessuno di noi lo ha mai più visto né ci ha mai più parlato. Sua madre ci ha chiesto di non contattarlo. Non voleva parlare del passato, lo agitava troppo».
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