Rock News
15/01/2025
Nel 1999 Tom De Longe dei Blink-182 decide di scrivere una canzone per la sua fidanzata Jennifer Jenkins intitolata All the Small Things.
Non è una tipica dedica d’amore, ma un tentativo di scusarsi visto che lei si che si lamentava del fatto che nei suoi testi parlasse sempre di altre ragazze. Ci sono anche dei riferimenti a fatti realmente accaduti: una volta prima di entrare in studio per registrare lui le ha spedito dei fiori, e lei glieli ha fatti trovare la mattina dopo sulle scale di casa. Nonostante tutto, Tom e Jennifer si sposano nel 2001 (alla festa di matrimonio suonano i Jimmy Eat World) e fanno due figli, Ava e Jonas, prima di divorziare nel 2019. All the Small Things è una delle hit che lanciano l’album Enema of the State al successo, esce come singolo il 18 gennaio 2000 e arriva al numero due in classifica in America e al numero sei in Inghilterra grazie anche al videoclip esilarante in cui i Blink-182 fanno la parodia delle boy band e delle popstar del momento imitando Christina Aguilera, Britney Spears, i Backstreet Boys e gli NSYNC.
La canzone di Tom De Longe porta fortuna anche a Mark Hoppus che sul set del videoclip conosce la ragazza che poi diventerà sua moglie, Skye Everly. Il chitarrista dei Blink 182 però ha detto che non riesce più ad ascoltarla: «Continua a passare in radio, ma di solito io cambio» ha detto, «Mi fa sentire come se avessi undici anni».
Mark Hoppus invece ha detto di avere ottimi ricordi di All the Small Things e dell’impatto che ha avuto sul pubblico di teenager americani nel momento di esplosione della scena pop punk. In una conversazione via Twitter ha risposto ad un commento della podcaster Ashley Hamilton che ha chiesto ai fan dei Blink 182 se conoscevano la parola “commiserating” (che significa “essere dispiaciuto per qualcuno”) prima di ascoltare la canzone. Mark ha ricordato come è nata quella strofa del pezzo più famoso dei Blink-182: «Tom aveva già usato due parole, “watching” e “waiting” e aveva bisogno di altre cinque sillabe e ha tirato fuori quella parola. Sapevamo che molti dei ragazzi che ci ascoltavano non l’avrebbero capita, ma funzionava bene». I fan dei Blink-182 hanno risposto al Tweet di Mark Hoppus elencando tutte le parole (sbagliate) che avevano capito quando hanno ascoltato All The Small Things per la prima volta.
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