Rock News
23/11/2021
È una delle più grandi tragedie nel mondo del rock: il 30 giugno 2000 durante il concerto dei Pearl Jam al festival di Roskilde in Danimarca, nove persone muoiono schiacciate e ventisei rimangono ferite dal movimento incontrollato della folla che si accalca per arrivare più vicino possibile al palco. I Pearl Jam sono impegnati nel tour dell’album Binaural e salgono sull’Orange Stage del festival alle 22.30 davanti ad un pubblico di circa 50.000 persone. Ha piovuto durante il giorno, il terreno e scivoloso e dopo circa un’ora e mezzo di concerto un movimento ad onda improvviso della folla provoca la caduta di tre ragazzi danesi, tre svedesi, un tedesco, un olandese e un australiano.
Il più grande ha 26 anni, il più giovane solo 17. La sicurezza non riesce a raggiungerli in tempo, i Pearl Jam smettono di suonare e invitano il pubblico ad indietreggiare, ma è inutile. È uno shock per l’intero settore della musica dal vivo. Roskilde viene subito interrotto (tranne l’ultimo concerto della band danese D.A.D.), i Pearl Jam annullano le ultime due date del tour, il crowdsurfing, considerato uno dei fattori che hanno scatenato l’incidente (anche se le indagini della polizia non evidenziano alcuna azione criminale) viene proibito in molto festival in Europa, l’edizione del 2001 di Glastonbury in Inghilterra viene cancellata e in tutto il mondo vengono messe a punto le misure di sicurezza oggi comuni in tutti i festival: suddivisione del pubblico in varie zone, controllate e con uscite ed entrate separate, sorveglianza con telecamere e anche la possibilità per lo staff di sicurezza di interrompere il concerto in qualsiasi momento azionando un comando.
Purtroppo tutto questo non è servito ad evitare altre tragedie simili: il 5 novembre 2021 dieci persone sono morte e oltre 300 sono rimaste ferite durante un concerto del rapper Travis Scott all’Astroworld Festival di Houston, Texas.
Eddie Vedder ha parlato durante una puntata del podcast I Am Mine di Roskilde e di Astroworld, ricordando come ha trovato la forza di continuare a fare musica e suonare ancora dal vivo: «Sono sparito in giro per l’Europa» ha detto, «Ho preso lezioni di chitarra spagnola da persone che non parlavano inglese, circondandomi di voci che non capivo. Mi ha aiutato a ritrovare calma e pace». I Pearl Jam hanno anche pensato di non suonare più dal vivo. «E’ stato molto difficile tornare sul palco. Abbiamo dovuto superare quel dolore ognuno da solo, ma anche con l’aiuto degli altri». Un mese dopo, il 3 agosto 2000, i Pearl Jam riprendono il tour americano a Virginia Beach e il 22 ottobre suonano al MGM Grand di Las Vegas per celebrare il decimo anniversario del loro primo concerto a Seattle. «Suonare, vedere le facce delle persone, stare insieme è stato l’unico modo per iniziare a superare il dolore». Durante le prove del primo concerto, Eddie Vedder si porta dietro anche un piccolo registratore a cassetta: «In quel momento ho scritto e registrato I Am Mine. È una canzone che parla di come ci stavamo preparando a tornare sul palco, e di quanto speravamo che andasse tutto bene».
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