Rock News
09/03/2021
Nel corso di un’intervista rilasciata al magazine Total Guitar, il leggendario chitarrista dei Queen Brian May si è lasciato andare, inaspettatamente, sull’argomento ‘assoli di chitarra preferiti di sempre’.
Il chitarrista britannico, autore di alcuni fra i migliori riff di chitarra della storia, non ha dubbi su quello che ama di più: “È quello di Eric Clapton in Key To Love, dall’album di John Mayall Blues Breakers with Eric Clapton. È il pezzo più caldo, ardente e appassionante che io abbia mai sentito in tutta la mia vita, ancora ad oggi. Semplicemente, lo amo. Ti lacera ed è sempre così, non ne vengo a capo. È una delle mie più grandi ispirazioni”.
L’adorazione di Brian May per questo assolo è dimostrata dall’entusiasmo con cui ne parla: “Eric è incendiario in quell’assolo! Tutta la canzone gira attorno a quel pezzo. Tutte le volte che la metto su, aspetto il momento… John Mayall è un grande, ma tu sei lì ad aspettare quel momento, quando Eric arriva e improvvisamente suona quelle note. È incredibile. Da brividi lungo la schiena”.
Ma il chitarrista dei Queen non si è fermato qui: ha anche rivelato quale sia, tra gli assoli creati da lui stesso, il suo preferito. “Quello di Killer Queen è sempre stato il mio preferito – ha dichiarato May – è sempre stato nella mia testa”. Il brano, contenuto nell’album Sheer Heart Attack del 1974, è stato, per il chitarrista, un salto nel vuoto, come lui stesso ha raccontato: “Doveva essere qualcosa di un po’ più complesso. L’avventura di mettere nell’assolo delle armonie di chitarra. E quell’assolo è stato una specie di salto nel vuoto, ha una melodia, che ho inserito al suo interno e che non compare in nessun’altra parte della canzone. Il mio sogno era di suonare la chitarra come se fosse uno strumento da orchestra e sono stato così fortunato da poterlo realizzare. L’assolo di Killer Queen è stata la prima occasione in cui ho elaborato la questione delle armonie. Tutte quelle armonie si muovono, non semplicemente seguendosi parallelamente l’una con l’altra, bensì interagendo come, farebbe una piccola band jazz”.
Brian May conclude, sottolineando l’importanza di questo pezzo per lui: “Probabilmente lo proporrei come quello con cui vorrei essere ricordato dalla gente”.
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