Rock News
21/10/2020
Era il 1999 quando i Blink-182 divennero famosi in tutto il mondo con il primo singolo dell’album Enema Of The State, intitolato What’s My Age Again. La canzone divenne celebre anche grazie al singolare video, nel quale i tre musicisti correvano per strada completamente nudi.
Chi ha vissuto quegli anni non può non ricordare questa iconica canzone della quale oggi è tornato a parlare Mark Hoppus durante l’ultima puntata del podcast condotto da Chris DeMakes. Il cantante ha parlato, in particolare, dell’origine del brano, rivelando che quando l’ha composto ha trovato l’ispirazione giusta in una canzone dei Green Day che aveva appena imparato a suonare.
Si tratta del brano J.A.R., una canzone meno conosciuta della band di Billie Joe Armstrong ma che in realtà è molto bella e potente. Fu pubblicata nel 1995 come colonna sonora del film Angus; in seguito fu inserita come B-side in Insomniac, per essere poi riproposta nella raccolta International Superhits!.
“Stavo componendo una canzone divertente – ha detto Mark – c’è una bellissima canzone dei Green Day intitolata J.A.R. nella soundtrack del film Angus e inizia con questo giro di basso che è davvero fico. Io stavo cercando di imparare a suonarlo con la chitarra ma ho sbagliato la sequenza di note, suonandolo in modo inesatto. Però ho pensato ‘Ah però, è forte…’. E quella poi diventò la base per il riff d’apertura della nostra canzone: io che cercavo di imparare a suonare J.A.R. con la chitarra, facendo un casino e creando qualcosa che alla fine mi piacque proprio perché era diversa dall’originale”.
Durante un concerto nel 2002, Mark Hoppus ha avuto la possibilità di esprimere a Billie Joe Armstrong il suo apprezzamento per J.A.R.: “Quel pezzo è così bello, penso sia la vostra migliore canzone”, disse al frontman. Lui rispose: “Oh, forte. L’ha scritta Mike Dirnt. È l’unica delle nostre canzoni che ha scritto lui”. J.A.R. è l’acronimo di Jason Andrew Relva, un amico del bassista dei Green Day che morì giovane in un incidente stradale; la canzone è dunque dedicata a lui. Questo pezzo molto intenso e forse sottovalutato, è riuscito dunque, quasi per caso, a ispirare i Blink-182 per comporre quella che forse ancora oggi è la loro canzone più famosa.
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