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David Bowie: la storia e le immagini del leggendario concerto a Berlino nel 1987!

Il Duca Bianco ha più volte ricordato il live come "uno dei concerti più emozionanti della mia vita. Ero in lacrime"

06/06/2021

L’incontro tra David Bowie e Berlino ha dato vita ad una delle espressioni artistiche più intense e potenti del rock anni ’70. David Bowie arriva Berlino per scappare da Los Angeles, dalla fama e dagli abusi di droga che stanno distruggendo la sua mente e la sua carriera. Si rifugia nell’arte europea, nelle sperimentazioni elettroniche del kraut-rock (scopre i Can, i Neu! e i Kraftwerk) e  nell’atmosfera di resistenza culturale dei club, dei cabaret e dei teatri di Berlino Ovest, la città divisa dal Muro che il suo amico Iggy Pop, con cui divide un appartamento nel quartiere di Schonberg, ha descritto come «Un avamposto per gente in fuga».

A Berlino David Bowie scopre gli Hansa Ton Studios, un edificio austero e solenne in mezzo alla desolazione della terra di nessuno al lato del Muro, dove registra con Brian Eno e Tony Visconti la sua leggendari Trilogia Berlinese composta da Low, Lodger e Heroes (ma anche i due album di maggior successo di Iggy Pop, Lust for Life e The Idiot) e si immerge nella vita all’ombra del Muro nel pieno della Guerra Fredda, legando indissolubilmente il proprio nome e la propria musica ad un periodo storico come forse nessun altro musicista ha mai fatto.

Il momento non è pieno di energia e voglia di cambiamento come per esempio la Summer of Love del 1967 dei gruppi californiani (Grateful Dead, Jefferson Airplane, Buffalo Springfield, Doors), ma è oscuro, grigio e inquietante come solo Berlino può essere.

Mentre David Bowie registra Heroes, poco lontano dagli Hansa Studios le guardie di frontiera della Germania Est sparano al diciottenne Dietmar Schwietzer mentre scavalca il Muro per fuggire a Ovest, pochi mesi dopo il ventiduenne Henri Weise annega mentre cerca di attraversare a nuoto il fiume Spree. In Heroes, Bowie canta la paura e il senso di isolamento che incombe sulla città raccontando la storia di due amanti (ispirata alla relazione segreta tra Tony Visconti e la corista Antonia Mass) che si incontrano vicino al Muro e provano, senza speranza, a stare insieme.

Nel giugno 1987, quando David Bowie torna a Berlino per partecipare al Concert for Berlin un festival di tre giorni che vede oltre 60.000 persone radunarsi davanti  al Reichstag a Berlino Ovest e un numero imprecisato nella strade e nelle piazze a Berlino Est per ascoltare da lontano, sceglie proprio Heroes per iniziare il suo concerto.

La musica rock è proibita in Germania Est, ma il segnale delle stazioni radio del settore americano di Berlino Ovest che trasmettono rock in continuazione arriva anche al di là del Muro. Le etichette discografiche e gli artisti concedono a queste radio di trasmettere in diretta tutto il Concert for Berlin in cui oltre a Bowie si esibiscono Eurythmics e Genesis.

Appena salito sul palco nella Bowie dice in tedesco: «Voglio salutare tutti gli amici dall’altra parte del muro». Gli abitanti di Berlino Est salgono sui tetti delle case, molti si avvicinano alla Porta di Brandeburgo

«Sapevamo che avrebbero potuto sentirci, ma non sapevamo quanti fossero. È stato come fare un concerto doppio, con il pubblico diviso dal Muro. È stato incredibilmente emozionante». Peter Schwenkow, promoter del concerto, ha raccontato che almeno un quarto delle casse del palco costruito davanti al Recihstag sono state girate verso Est: «Era una vendetta, volevamo provocarli». Il terzo giorno del festival, l’8 giugno durante il concerto dei Genesis, il regime della Germania Est reagisce duramente: la polizia interviene per disperdere la folla, oltre 200 persone vengono arrestate. Una settimana dopo, il presidente americano Ronald Reagan visita Berlino Ovest e in un celebre discorso dice al leader sovietico Mikhail Gorbaciov di «Tirare giù quel Muro«. Gli abitanti di Berlino Est sono in fermento. Il Concert For Berlin diventa un evento simbolo, l’inizio degli eventi politici e sociali che porteranno alla caduta del Muro nel 1989.

Il Ministero degli Esteri tedesco ha celebrato il ruolo di David Bowie con un tweet il giorno della sua scomparsa nel 2016: «Addio Bowie, adesso sei tra gli Eroi. Grazie per aver aiutato ad abbattere il Muro».

David Bowie ha ricordato spesso quel giorno in cui la sua voce ha davvero trasformato tutti gli abitanti della Berlino divisa dal muro in una cosa sola, facendo sentire tutti eroi per un giorno: «È stato uno dei concerti più emozionanti della mia vita. Ero in lacrime».

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